mercoledì 21 marzo 2018

LA VOCE IN GOLA


Il corpo non è solo immagine, forma esterna, ma ha un interno che viene esplorato e magnificato nell'ambito della performance teatrale. Nello spettacolo Giulio Cesare, una riscrittura del dramma omonimo di Shakespere, La Socìetas Raffaello Sanzio mise  in scena nel 1997  l'origine dell'oratoria e del potere pervasivo della voce utilizzando una sonda ottica che rivelava  il farsi del suono vocale nella gola. L'orazione di Antonio, detta da un uomo tracheotomizzato, consentiva agli spettatori di vedere proiettato su uno schermo  il tremolio delle corde vocali che vibravano all'emissione della sua voce. Un visione macro e microscopica del copro del performer che modifica il senso del discorso da lui pronunciato. E' una pratica artistica teatrale rovescia il corpo, manifestandone la potenza di organo vivo e la presenza di carne, mediante l'uso delle stesse tecniche di ripresa digitale utilizzate in ambito medico e qui rese sceniche.  Lo spettacolo è stato ripreso in frammenti, Pezzi staccati, andato in scena per la prima volta al Roma Europa Festival nell'ottobre del 2015.

Pezzi staccati, foto di Luca del Pia

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