mercoledì 9 marzo 2016

CANONI: BIOTIPI E DEFORMAZIONI D'AVANGUARDIA

 BIOTIPI DI SHELDON ( Da Morelli, pagg. 592-93)


Sulla base degli studi del Viola che per primo aveva concepito delle serie tipologiche fisiche degli umani, suddivisi in diverse categorie che superavano le tre categorie classiche del longitipo ( estremità lunghe, testa grossa, torace stretto), brachitipo ( inverso del precedente) , normotipo ( con le caratteristiche positive dei due precedenti) , l'americano WILLIAM SHELDON (1898-1977)  concepisce un sistema di seriazione tipologica in cui la variabilità continua reale di una popolazione intera poteva venire rappresentata quantitativamente. La ricerca del prof. Sheldon si applicò su una popolazione campione di 4000 studenti della Harward University, con metodo di rilievo fotografico sulle tre vedute (frontale, laterale, posteriore) a distanza fissa e con particolari obiettivi che rendevano inconsistente la deformazione prospettica e le distorsioni ai bordi dell'immagine.
Riconsiderando il materiale raccolto, il Prof. Sheldon ritenne di poter rilevare tre aspetti generali morfologicamente determinanti che, se non apparivano distinti in tutte le figure intere, comunque si rendevano riconoscibili in alcune parti significative. Questi tre aspetti morfologici fondamentali furono nominati in relazione ai tre foglietti embrionali ( endoderma, mesoderma, ectoderma) cioè alle primitive forme  di organizzazione tissutare dell'embrione che indicano, nella biologia dello sviluppo degli organismi pluricellulari, la prima differenziazione di un embrione in diversi strati cellulari, dai quali successivamente si sviluppano strutture, tessuti e organi differenti. 
Sono 3: ectoderma, mesoderma ed endoderma.
Dall’endoderma derivano il sistema gastrointestinale e respiratorio.
Il mesoderma dà origine allo scheletro, alla muscolatura, ai costituenti di tessuto connettivo, all’apparato cardiovascolare e renale; 
L’ectoderma dà origine al sistema nervoso, all’epidermide e ai suoi annessi e derivati.

Tipo endomorfico (con predominanza superficiale di grasso, corposità, rotondità di tutte le forme, testa arrotondate, aspetto infantile, rilievi di notevole apparente estensione del sistema digerente) Figura infantile .
Tipi mesomorfico ( molto pronunciate caratteristiche scheletriche, ossatura robusta e larga; con prevalente sviluppo di tutti i tessuti connettivi, con massimo sviluppo apparente del sistema scheletrico-muscolare, fisico asciutto e generale robustezza) Figura adulta.
Tipo ectomorfico in cui si descrive prevalente lo sviluppo del sistema nervoso centrale ai danni di tutti gli altri apparati: ne deriva una figura sottile dalle lunghe estremità che contrastano con il torace poco sviluppato e piccolo e la testa grossa. Complessivamente la figura dell'adolescente.

Sheldon ritenne  di potere leggere una figura nei termini di predominanza assoluta o relativa delle caratteristiche tipologiche sopradescritte, e stabilì di indicare per ogni SOMATIPO INDIVIDUALE un valore per le caratteristiche eso, meso e ed ectomorfiche di ogni figura, con seriazioni ampie e comprensive.

RAZIONALISMO e IL MODULOR DI LE CORBUSIER 



L'unico canone del Novecento è il Modulor di Le Corbusier, che l'architetto stesso definiva " una gamma di dimensioni armoniche di scala umana", applicabile universalmente all'architettura come alla meccanica.
 Le Corbusier vede la struttura antropometrica umana come un insieme di misure da catalogare in un manuale e da utilizzare per dimensionare gli spazi ambientali e le forme oggettuali usate dall'uomo. In sostanza, la sua finalità  è principalmente utilitaristica, anche se nel suo Trattato, la Carta di Atene, egli esprime questa considerazione: «Il dimensionamento di ogni cosa entro il dispositivo urbano non può essere regolato che sulla scala umana: la misura umana dell'uomo deve servire di base a tutti i canoni che siano in rapporto con la vita e le diverse funzioni dell'essere. La qualificazione, speranza radicata nel più profondo dell'essere, può risvegliare un dio che dorme. Per formulare risposte da dare ai formidabili problemi posti dal nostro tempo e riguardanti l'attrezzatura della nostra società, vi è un unico criterio accettabile che ricondurrà ogni problema  ai suoi veri fondamenti: questo criterio è l'uomo, una gamma di dimensioni armoniche, applicabile universalmente all'architettura come alla meccanica.»
 Il  sistema di misure escogitato da Le Corbusier è ricavato dall'uomo eretto con il braccio alzato e fornisce una serie illimitata di combinazioni e rapporti: Il modulor si basa su un uomo alto m 1,83 ( o 1,75) ed è costituito da due scale proporzionali.
L'una è doppia dell'altra e il rapporto dà luogo a una serie di progressioni geometriche in ragione del numero aureo 1,618. L'altezza complessiva è 2,26 cm. = 113+70+43, numeri che sono in rapporto aureo,  ( uomo seduto 43, uomo appoggiato a un tavolo 70, uomo chinato su parapetto 113), quindi  113+700 = 183, ovvero l' altezza media uomo contemporaneo.

L'ESPRESSIONISMO DI MATISSE 
Anche se non si può definire un "canone di rappresentazione", tuttavia si può dire che l'espressionismo assume uno sguardo nuovo e stravolgente nei confronti della rappresentazione classica del nudo e del corpo umano in generale . 
Matisse, Joie de vivre, 1905

Matisse, La danse, 1909, L'Hermitage, San Pietroburgo, 


Le figure umane di Matisse sono bidimensionali, semplificate, disegnate con tratti essenziali, prive di dettagli: "L'iniseme è il nostro ideale. I dettagli diminuiscono la purezza delle linee, danneggiano l'intensità emotiva", "Cerco di condensare il significato del corpo cercandone le linee essenziali".
L'espressività comanda, il vortice dalla danza trascina i corpi in uno spazio senza profondità, fatto solo di contrasto cromatico di colori piatti tra il caldo dell'incarnato e il freddo del cielo e prato. Scriveva Matisse:" Quando ho cominciato La Danza e La Musica di Mosca, ero deciso a mettere i colori per superfici e senza sfumature. Sapevo che il mio accordo musicale era rappresentato da un verde e da un azzurro (rappresentazione del rapporto dei pini verdi sul cielo della Costa Azzurra) e per completare, un tono per le carni delle figure". 
Matisse, nato nel 1869  a Cateau Cambresis e poi trasferitosi a Parigi dove studiò giurisprudenza, iniziò a dipingere durante una convalescenza. Per lui la semplificazione delle forme divenne un elemento chiave della sua poetica: "C'è la fotografia, per rendere cento volte meglio la moltitudine dei partiocolari(..) il pittore non deve più occuparsene". 

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