venerdì 29 aprile 2016

CORPO ANATOMICO: ARTICOLAZIONI

Le giunzioni articolari sono strutture che prevedono la connessione di 2 o più elementi ossei contigui. Ad una grande varietà di forme ossee, e quindi di relative diverse estremità delle ossa, corrisponde una complessa varietà di giunzioni, ragione per cui le articolazioni vengono classificate tenendo conto del tipo di superfici articolari, del tipo di tessuto interposto e dei movimenti che permettono. 
Le articolazioni consentono alle ossa di essere mosse, operando come leve, sotto l'azione traente dei muscoli e garantiscono la stabilità dei segmenti ossei.
Marionetta del teatro d'ombre di Giava. Il corpo è composto da una parte rigida e da sei segmenti mobili che vengono articolati mediante tre tiranti.
IN BASE ALLA POSSIBILITÀ DI  MOVIMENTO CHE CONSENTONO
le articolazioni si dividono in: Sinartrosi (articolazioni fisse), Anfiartrosi (articolazioni semimobili), Diartrosi (articolazioni mobili):

Le SINARTROSI articolazioni fisse, non possiedono cavità articolari né capsula articolare  né membrana né liquido sinoviale, ma sono costituite solo da 2 superfici articolari fra le quali è inserito un tessuto connettivo cartilagineo o fibroso. Un esempio sono le SUTURE delle ossa craniche, che sono articolazioni fisse con movimento nullo e che con l'età tendono a saldarsi completamente.
Suture del cranio 
Le ANFIARTROSI,  articolazioni semimobili, sono caratterizzate dalla presenza di fasci robustissimi di tessuto fibrocartilagineo (legamenti interossei) che permettono limitati movimenti all'articolazione, come per esempio la SINFISI PUBICA e l'articolazione SACRO ILIACA. 
Sono articolazioni che permettono pochissimo movimento, ma sono leggermente elastiche.  

Sinfisi pubica

Le DIARTROSI
 sono articolazioni che permettono molti movimenti. Tutte hanno una cavità articolare, con le superfici articolari levigate e rivestite di cartilagine, e dunque con scorrimento facilitato anche dalla lubrificazione compiuta dalla sinovia, liquido denso e filante secreto nella membrana sinoviale aderente alla faccia interna della cavità articolare. I segmenti ossei sono tenuti a contatto da un manicotto fibroso, la capsula articolare, rinforzato da legamenti articolari, nastri fibrosi di grandezza variabile: questi dispositivi servono a tenere insieme le estremità articolari e condizionare le possibilità di movimento. 
I legamenti si inseriscono fortemente sulle ossa presso i bordi della capsula, ma in alcuni casi giungono anche su parti ossee distanti dall'articolazione e si espandono in ampie membrane.  In altri casi ci sono legamenti intra-articolari, cioè all'interno della capsula, come nel caso del ginocchio.  
Le diartrosi comprendono diverse tipologie, basate sulla forma dei capi articolari:


Artrodie, a scorrimento: superfici articolari piane, con movimento di lieve scorrimento (le ossa del carpo nella mano e del metatarso nel piede).
Condilo (nodo): una superficie è concava e l'altra è convessa nello stesso senso e a forma di condilo, con movimenti esclusivamente angolari, senza rotazione (condilo dell'omero con la  fossa glenoidea del radio, articolazione temporo-mandibolare).
Enartrosi: uno dei due capi ha forma emisferica  e l'altro concava. Permette tutti i movimenti di rotazione e angolari (coxofemorale, ovvero tra anca e femore e scapolo-omerale, ovvero la spalla)
Sella:  una superficie è concava in un senso e convessa nell'altro. L'altra è analoga ma inversa (carpo-metacarpo del pollice).
Ginglimo laterale: Un perno osseo è circondato da un anello osteo-fibroso (epistrofeo/atlante, radio/ulnare).
Ginglimo angolare o trocleare: forma a cerniera (omero-ulnare, ovvero articolazioni dei gomiti e delle ginocchia).

PIANI DI RIFERIMENTO ANATOMICI
Il corpo anatomico è considerato con i piedi uniti e con le palme rivolte in avanti, come se fosse compreso in un parallelepipedo, riferendosi ai vari piani immaginari di questo: con un piano anteriore, uno posteriore, uno superiore, uno inferiore, due laterali e uno mediano o sagittale che divide in due parti uguali in senso longitudinale il parallelepipedo.
Per indicare la maggiore o minore distanza di una data parte dal centro del corpo, si usano gli aggettivi prossimale e distale.
Come nel corpo di ogni vertebrato, nel corpo umano si distingue una parte centrale o assile (che comprende testa collo e tronco suddiviso in torace e addome dal muscolo diaframma) e una parte appendicolare (arti inferiori e superiori che sono formati dallo stesso numero di segmenti: spalla braccio e avambraccio, e anca, coscia, gamba e piede).

TERMINI DI MOVIMENTO DEL CORPO UMANO

Adduzione, abduzione, flessione, estensione, circonduzione.



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